Chi siamo

Suore Dimesse
Figlie di Maria Immacolata

Chi siamo

 All’inizio le chiamavano “Madonne”, e con questo titolo intendevano riferirsi al fatto che le prime Dimesse provenivano da famiglie benestanti della società vicentina. Madonna Deianira Valmarana è stata la prima a seguire le indicazioni spirituali di padre Antonio Pagani, un francescano dei Minori che nella seconda metà del Cinquecento operava a Vicenza. Padre Antonio Pagani aveva conosciuto Deianira Valmarana in un momento di particolare difficoltà della sua vita, dal momento che, a 26 anni, aveva perso il suo bambino e poi era rimasta vedova. Aveva scelto, quindi, di far parte del Terz’Ordine francescano e si era trasferita nella Torre di san Marcello per vivere con altre Terziarie. A padre Pagani era stata affidata, dai suoi Superiori, la guida di questo gruppo di donne, quindi la sua esistenza incrocia quella di Deianira. E nell’impegno di guidarle a rinnovare la loro vita spirituale, il Francescano invita alcune Terziarie a non affidarsi più a pratiche di penitenza ma alla meditazione della Parola perché il dono d’amore di Cristo potesse orientare la loro spiritualità. Il 25 agosto 1579, Deianira Valmarana lascia le Terziarie e si trasferisce a vivere in una nuova abitazione acquistata con i beni familiari; la seguono in questa scelta la cugina Angela Valmarana ed Elisabetta Franceschini, altre di due donne di famiglie benestanti che diventano proprietarie di altre due case che risultano comunicanti, tramite cortile interno, con quella di Deianira. Un espediente, questo, suggerito da padre Pagani che si rivelerà determinante quando l’applicazione dei Decreti Tridentini costringerà alla clausura le religiose che vivevano la vita comunitaria. Nella comunicazione epistolare che padre Pagani intratterrà con le prime Dimesse, si rivolgerà a loro proprio con l’appellativo “Madonna”, chissà se per ricordare, più che la nobiltà di origine, la dignità di figlie di Dio e spose di Cristo perché questa consapevolezza orientasse sempre più il loro cammino.

Il nome “Dimesse”, poi, che è diventato quello della nostra Famiglia Religiosa trova il suo significato sempre nel tempo in cui siamo state fondate; indicava, appunto, la scelta di lasciare la vita del tempo – dimesse dal mondo – quella degli intrattenimenti, delle chiacchiere, delle distrazioni della condizione nobiliare, per dedicarsi alla preghiera, alla meditazione, all’interiorità che porta alla comunione con Dio. Oggi, per noi suore Dimesse, il nome suggerisce anche un altro impegno: quello di vivere l’umiltà, virtù tanto cara a padre Antonio Pagani e proposta alle sue figlie spirituali come cammino di conformazione a Cristo che si è spogliato della sua vita divina per diventare “di terra” – humilis – come noi e mostrarci il volto misericordioso del Padre.

Un altro nome ci accompagna fin dagli inizi: prima era “Compagnia della Madonna”, oggi è “Figlie di Maria Immacolata”: padre Antonio Pagani ci ha indicato Maria come luce per il nostro cammino. Guardando a lei, diventata discepola del suo figlio, anche noi cerchiamo di lasciarci cambiare dalla Parola, accolta nell’incontro quotidiano della celebrazione eucaristica, per servire i fratelli nella gratuità come ci chiede Cristo Signore.

Nell’impegno educativo, nella condivisione della vita di ogni giorno, nel dono missionario alle giovani chiese, noi suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata cerchiamo di custodire – a distanza di più di 400 anni – il Carisma che il Signore ci ha affidate nella persona di padre Antonio Pagani, perché la sete di vita spirituale possa diventare sempre più forte e il cuore di tanti credenti si rinvigorisca nell’ascolto della Parola e trovi gioia e speranza nella comunione con Dio.

Momento di condivisione


Nel 2020 la nostra Famiglia Religiosa è chiamata a vivere un momento forte.
Il Capitolo Generale
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