TEMPO DI CORONAVIRUS

Cosa ci insegna la vita
19 Maggio 2020
La solidarietà
7 Gennaio 2021
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IN INDIA NEL TEMPO DI CORONAVIRUS.

Due Sorelle Indiane della nostra Famiglia Religiosa, nel luglio scorso, sono state colpite da COVID-19. Dopo essere guarite, hanno condiviso la loro esperienza scrivendoci una lettera.

Carissima Madre Ottavina, carissime Sorelle tutte e nostri cari amici, desideriamo esprimervi la nostra gratitudine per le vostre sincere preghiere che ci hanno accompagnato nei momenti della nostra lotta contro il coronavirus. In realtà, le vostre preghiere ci hanno rese forti e siamo guarite molto velocemente. Quando abbiamo saputo che il risultato del test Covid era positivo, non siamo riuscite a dormire. Il pensiero di portare un virus così pericoloso nel nostro corpo ci lasciava molto inquiete. Entrambe siamo state ricoverate in ospedale per la prima volta nella nostra vita. In realtà non era un ospedale bensì una scuola che ospitava pazienti di Covid; quindi non ci siamo mai sentite in ospedale ma in un centro di accoglienza per pazienti di Covid. All'inizio era molto difficile accettare la situazione, soprattutto perché vivevamo in un ambiente con più di 150 pazienti come noi, e noi eravamo le uniche suore a mettersi in fila per ricevere cibo come i rifugiati. Tutto è diventato normale dopo due/tre giorni. Abbiamo formato un gruppo di preghiera nel nostro settore con quasi 20 persone e abbiamo pregato insieme, la sera, tenendo le distanze. C'erano persone di ogni età, da bambini di 6 mesi a nonni di 80 anni nel nostro centro. A dire la verità, medici, infermieri e volontari, tutti avevano molto riguardo verso di noi. Carissimi, la vostra vicinanza attraverso la preghiera e le parole incoraggianti ci ha rafforzato in questi giorni. Abbiamo sperimentato l'amore e le attenzioni della nostra Famiglia religiosa e dei nostri amici. Vorremmo condividere un evento particolare. Quando eravamo in ospedale, un giorno, quasi alle 11 di notte, abbiamo ricevuto una telefonata dalle nostre Sorelle e dai bambini di Talità Kum (è una casa in Kenya dove c’è una nostra Comunità che si prende cura dei bambini orfani malati di Aids). Riecheggia ancora nelle nostre orecchie la promessa dei bambini, giunta attraverso il telefono: “Sorelle, stiamo pregando per voi. Dio vi guarirà. Non preoccupatevi". Siamo rimaste così toccate e abbiamo sentito che Dio parlava attraverso bambini innocenti e abbiamo pensato che Dio avrebbe fatto un miracolo nella nostra vita attraverso padre Antonio Pagani. Dopo 13 giorni, siamo state nuovamente sottoposte al test e il risultato è stato negativo. L'ispettore sanitario ha detto che, nella nostra zona le persone hanno un alto potere immunitario perché si mangia molto pesce e il clima vicino al mare aiuta anche a curare rapidamente. Ma crediamo che LA PREGHIERA che abbiamo ricevuto in questi giorni ci abbia guarite. Tutte le suore di tutte le parti del mondo - Italia, India, Brasile, Kenya, Tanzania e Uganda - hanno interceduto per noi tramite il nostro Ven. Antonio Pagani. I membri della fraternità laicale, le nostre famiglie, gli amici e i nostri parrocchiani… molti hanno pregato per la nostra pronta guarigione. Le nostre parole non sono sufficiente per esprimere la nostra gratitudine, quindi prendiamo quelle del salmista: “Ti renderò grazie, Signore con tutto il cuore. Racconterò tutte le tue azioni meravigliose" (Salmo 9,1). Cosa offriremo in cambio? L'unica cosa che possiamo offrire è la nostra sincera preghiera. Lo facciamo con gioia e amore. Quando abbiamo lasciato il centro di Covid, un anziano ancora positivo ci ha detto che era felice che tornassimo a casa perché apparteniamo a Dio e lavoriamo per loro. Quindi prendo le sue parole per augurare a ciascuno di noi di essere persone di Dio per portare il suo amore al suo popolo ovunque siamo. Abbiamo terminato la quarantena e stiamo benissimo. Preghiamo continuamente per tutti coloro che stanno soffrendo a causa del virus. Grazie mille e Dio benedica ciascuno di voi.

- Con affetto e preghiera Suor Maria e Suor Merlin - INDIA (6 agosto 2020) -