La congregazione venne fondata nel 1579 a Vicenza da Antonio Pagani (1526-1589), frate del locale convento dei minori osservanti di San Biagio:[2] nel 1584 il vescovo di Vicenza Michele Priuli approvò la comunità come compagnia delle secolari Dimesse della Madonna.[3]
Le dimesse non emettevano voti solenni ma privati col confessore, conducevano vita comune e ritirata, dedicandosi alla preghiera contemplativa, a opere di carità (visita periodica alle ammalate negli ospedali, accoglienza di giovani donne) e alla catechesi.[3]
Le dimesse si diffusero rapidamente in numerose città della Repubblica di Venezia, ma ogni comunità si mantenne autonoma dalla casa madre: nel 1595 sorse la prima filiale a Murano, poi altre a Thiene, Schio, Feltre, Verona, Bergamo; una particolare importanza per la storia della congregazione ebbero le dimesse di Padova, sorte nel 1615 a opera di Maria Alberghetti, e quelle di Udine, fondate nel 1656 da Nicolosa e Cesarea della Rovere.[3]
Nel 1810, infatti, le case di Udine e Padova erano le uniche a essere sopravvissute alle soppressioni napoleoniche.[2] Le dimesse di Udine il 27 novembre 1901 decisero di abbandonare la loro condizione secolare e di abbracciare la vita religiosa, trasformandosi in congregazione di suore; la stessa forma di vita venne adottata dalle dimesse di Padova l’8 dicembre 1905.
Le dimesse di Udine ricevettero il pontificio decreto di lode il 19 novembre 1956; nel 1966, su auspicio del cardinale Ildebrando Antoniutti, venne celebrato il capitolo che decretò l’unione delle case di Padova e di Udine.
Con l’unione delle due case le Dimesse presero il nome di Suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata.